venerdì 28 marzo 2008

garzone


sto leggendo in questi giorni un lavoro critico inedito su Abbas, il fotografo della Magnum, che mi sta entusiasmando parecchio.
e come tutti i neofiti, leggendo di quel mondo di senso e significato, che può nascondersi dietro ogni singolo scatto, mi pongo da solo sotto la mia personale lente: ma io, mentre scatto, a cosa penso? e prima di scattare? e quando guardo il disastro che ho impressionato e devo scegliere?
Abbas è un genio -quindi lungi da me il tentare improponibili paragoni- e per questo non sto troppo ad interrogarmi su cosa ci sia dietro al suo occhio (questo aspetto secondo me, una volta superato il limite della conoscenza del mezzo che si utilizza, è da considerarsi pura forza creativa), ma invece qualche domanda su come funzioni il suo metodo narrativo (come quello di tutti i fotografi che mi piacciono) me la sto ponendo. ecco che leggere una critica fatta bene in questo può aiutare! mi sembra di essere un "uaglione 'e poteca" che cerca di carpire la sostanza del mestiere non tanto dalle mani dell'artigiano, bensì dal suo sguardo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...
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AntonioZag ha detto...
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li ha detto...
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Luigi ha detto...
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