sabato 31 gennaio 2009

giovedì 22 gennaio 2009

la scurità

mi viene narcisisticamente da domandarmi, se la capacità di dialogo o meno tra le persone sia in essenza un fatto di luce.

dopotutto, se al buio ci si sente soli, è ragionevole supporre che con atmosfere soffuse si abbia ancora poca voglia di comunicare.

quindi il miglior modo di entrare in contatto con gli altri sarebbe quando ci si vede per bene.

eppure quasi tutti si vergognano di fare l'amore alla luce. e se non è comunicazione quella...

lunedì 19 gennaio 2009

l'insofferenza del proprio nome


ad infilarsi in cose più grandi di sé, ecco quanto si ottiene:

- dopo un paio di pomeriggi di settembre passati a fare foto, una mostra ancora tutta da organizzare;

- dopo un po' di notti insonni, un catalogo in tipografia;

- dopo vari tentativi di impaginare una copertina in cui non sembri del tutto ridicola la presenza del proprio nome, un discreto bagaglio di stress ed emozioni;

- dopo avere realizzato che il tutto si concretizzerà in un momento ben preciso di sabato 31 gennaio, il timore/consapevolezza di apprestarsi a fare una considerevole figura di merda;

- dopo aver scritto biografia, indirizzo, sito internet e contatti vari praticamente ovunque, un diffuso senso di intolleranza nei confronti della propria immagine;

- dopo aver smesso di contare quante cose si devono ancora fare, sapendo che dovrebbero essere tutte pronte per ieri, un formicolio alla parte bassissima della schiena, traducibile pressappoco con l'espressione "avere il pepe al culo";

- dopo tutto questo, non avere alcuna idea di come impegnare la propria per altro comica esistenza con qualche cosa di concreto.

però è bella quella sensazione, provata ahimè troppo raramente in età scolare, di stare con la coscienza apposto, perché, al di là del risultato, stavolta si sono fatti i compiti a casa.

martedì 13 gennaio 2009

autoritratto


"Vagai lungo gallerie e ballatoi a spirale riempiti da centinaia, migliaia di volumi che davano l'impressione di sapere di me molto più di quanto io sapessi di loro." - Carlos Ruiz Zafón -
Quello lì potrei tranquillamente essere io e forse, con una finestrella per guardare fuori ogni tanto, non aggiungerei molto altro.

mercoledì 7 gennaio 2009

meglio batman o l'uomo ragno?

se sei uno che si prende l'influenza... è meglio l'uomo ragno, che non si ammala mai.
se sei uno che fatica a trovarsi un lavoro stabile... è meglio batman, che c'ha i soldi di famiglia.
se sei uno cui piace leggere... è meglio l'uomo ragno, che è studioso e c'ha la super vista che non si rovina.
se sei uno cui piacciono i videogiochi... è meglio batman con tutti quei gingilli tecnologici.
se sei uno che si perde appresso alle ragazze... di nuovo è meglio batman, che sta sempre in giro con certe modelle... soprattutto quando non si mette la maschera.
se sei uno che si perde appresso a una sola ragazza per volta... allora è meglio l'uomo ragno, che con i poteri che c'ha, magari riesce a resistere meglio ai sobbalzi del cuore.
per quanto mi riguarda è meglio l'uomo ragno.

sabato 3 gennaio 2009

luoghi in comune

ah, new york è grande e caotica. ah, new york è davvero un miscuglio di razze e di culture. ah, a new york ci stanno un sacco di negri e di italiani e di musi gialli (agli altri per insultarli gli devono cambiare il nome, a noi basta quello che abbiamo).

eh, a new york nessuno parla l'inglese inglese, perché nessuno è di new york new york. eh, new york è piena di artisti e di intellettuali e di ricconi. eh, new york è piena pure di checche.

ih, new york è la città che non dorme mai. ih, i pompieri di new york sono degli eroi, da quando quella volta, l'11 settembre... ih, new york c'ha la statua della libertà e lo skyline e il central park e il ponte di brooklyn e...

oh, new york è invivibile e inquinata. oh, new york se non c'hai i dollari... oh, new york per le vacanze è meglio in autunno e in primavera.

uh, new york non c'ha più i mafiosi e i jazzisti ed è più facile trovare un kebab che un hot dog. uh, new york potrebbe essere molto più... molto più... no, più di così proprio no. uh, new york è la città dei luoghi comuni, dove si vive un sacco nei luoghi in comune, che però quasi nessuno si ricorda mai.