giovedì 30 luglio 2009

il gusto dei particolari

per la prima volta (e credo anche l'ultima... troppe cose da fare, troppo stress) ho portato la macchina fotografica ad un evento del FAI.

avrei dovuto documentare l'andamento della serata ma, come è evidente da questi scatti, l'unica cosa che sono riuscito a fare è stata fermare piccoli ritagli che mi hanno colpito.

sono scomposti, piegati, sfocati come quando si hanno gli occhi pieni di fumo. mi piacciono.

insomma, come al solito, più che foto di quello che accade intorno, sono istantanee di quanto succede dentro.

mi viene da chiedermi se le mie foto siano l'impressione di un particolare o l'espressione di un chiodo fisso... ma forse non fa molta differenza.

lunedì 27 luglio 2009

memoria di forma

oggi mi sono chiesto, come in un lampo, cosa sia quello strano difetto, che credo tutti abbiano (io di sicuro sì), di accartocciarsi su se stessi, ammaccati dai casi della vita, contratti, contorti, adatti, concavi di fronte alle convessità.

tutti portiamo i segni del passaggio attraverso le emozioni, fino a perdere completamente il senso della sagoma originaria. ogni giorno, ogni sguardo, ogni suggestione mi chiedo come sarebbe potuto essere, se fossi stato ancora dritto e nuovo, ancora pronto a tutto.

stasera davvero ho pensato con invidia a quei metalli capaci di conservare la cosiddetta "memoria di forma", in grado cioè, anche una volta del tutto stravolti, di recuperare una forma originale, di trasformarsi di nuovo in quello che erano.

se avessi una tale capacità ne abuserei oltre ogni limite, per evitare di riidurmi ad un complicatissimo meandro di cicatrici.

domenica 26 luglio 2009

il prossimo

dal medico, in sala d'attesa. non riesco ad immaginare un supplizio peggiore.
tranne forse quello che serbo ai soliti cinque tenaci folli che continuano a farmi sapere di essere ancora qui a leggere.

due signore attempate che, a giudicare dalla sorpresa con cui si ritrovano, non devono vedersi da moltissimo (oppure a una certa età la sorpresa è di rivedersi ancora).

parlano di vecchie amiche.
- e assuntina pezza 'nculo? 'a sienti?, ehhh chella so' dui anni ch'è morta, ah che peccato... e comm' è stato... chella era 'na cerza!, ehhh ci pigliò l'incinta pectoris... o la vagina pectoris... saccio 'sti cazzi... 'na cosa 'o core e s'appullizzò, buonanima, signore mai peggio -, - e 'ntonetta 'a mbomba?, ehhh... -

cerco una rivista in cui rifugirami per sopravvivere al loro elenco di citazioni funebri e mi imbatto ne "il chirurgo vascolare"... sottotitolo "la rivista più letta negli studi flebo-specialistici"... articolo di prima "le vene varicose, queste sconosciute"... e voltando pagine patinatissime, mi rendo conto di avere bisogno di altro. così, invece di impratichirmi nella ricostruzione delle arterie, mi metto a prendere appunti mentali sulla pseudo-rubrica libresca di questo mese.

credo di aver letto poco, soprattutto di aver letto male, senza tempo, senza stimoli, senza un centro di gravità... è vero che sono un lettore da supermercato, vado a un tanto al chilo, ma qualche volta ho bisogno anche io della mia dose di letteratura. quindi vi preannuncio che per il prossimo mese ho già acquistato un libro di saramago e credo che non mi fermerò lì.

tornando alle letture appena trascorse, la cosa è andata più o meno così: leggo leggero leggero che poi recupero in vacanza; leggo cose che mi servono ad inventare la vacanza perfetta; smetto di leggere e di progettare la vacanza per motivi fiscali (agenzia delle entrate, mi leggi?, io e te dobbiamo fare un discorsetto...); leggiucchio qualcosina di morbido per alleggerire la tensione delle vacanze sfumate. vabbe'... passiamo ai titoli.

reinhard krammer, lo zen nell'arte del tirare di spada, feltrinelli 2009.
l'arte della spada, come la vivevano i samurai nipponici nel XVIII-XIX secolo, è qualcosa di più che una dottrina o una disciplina di combattimento, è uno stile di vita. ma la cosa più interessante è che il trattato sia in forma di racconto, dove uno spadaccino discute e trae insegnamento dalle parole dei tengu, gli uomini-uccello, demoni che secondo la leggenda abitano le montagne del giappone. ci vuole tempo per entrare in questo libricino, tempo che non ho avuto. ci ritornerò.

arturo pérez-reverte, capitano alatriste, il saggiatore 2009.
immergersi nella spagna di filippo IV, godere delle atmosfere di un romanzo di cappa e spada. cosa può esserci di più rinfrancante dopo una cocente delusione iberica? le descizioni dei luoghi e degli eventi storici sono un po' prolisse e talvolta ripetitive, al punto di prendere il sopravvento sulla trama del racconto, in vero abbastanza scarna. ma diego alatriste y tenorio è un personaggio assolutamente da frequentare. ho passato buona parte del libro a voler essere come lui... forse sarà il fascino del vecchio guerriero che ha visto molte più cose di quelle che può raccontare.

fernando gallardo, españa. pequeños hosteles con encanto, el pais/aguilar 1996.
piero lucca, spagna e portogallo, touring club italiano 1987.
come si sarà capito a questo punto, il viaggio che avevo in testa, e che purtroppo per ora rimarrà lì, era in spagna e portogallo... rosico anche se so che sono posti dove prima o poi andrò comunque. avevo fatto i conti, ancora una volta, senza l'oste.

chuck palahniuk, gang bang, mondadori 2008.
se volete ridere dell'umorismo più macabro e becero che possiate immaginare, allora ve lo consiglio proprio. l'unico difetto è che tutto questo porcile, così ben descritto, è completamente fine a se stesso. insomma leggetelo, se vi tiene lo stomaco, ma non regalatelo a nessuno! piaccia o non piaccia, non ci fareste comunque una bella figura.

adesso me ne vado che è il mio turno... se lo salto mi tocca di rimanere ancora in compagnia delle due prefiche. qualora dovessero concentrarsi sul sottoscritto, la cosa potrebbe essermi fatale.

domenica 19 luglio 2009

menta

si dice che le foto non possano mentire mai. si dice anche che delle foto non ci si possa mai fidare fino in fondo. il fatto è che negli scatti si trova quello che si mette, sia menzogna o verità.

la bugie hanno le gambe corte, il naso lungo e gli occhi storti. insomma, le bugie sono dei cessi!
la verità invece è sempre brava, buona e bella. sarà vero?

ho voluto fare un esperimento... avevo pensato di dire sempre la verità per un giorno intero, così, per vedere se la mia vita si aggraziasse un po', ma ho letto da qualche parte che qualcuno ha già tentato questa strada e con risultati deprimenti.

allora mi sono detto che forse era il caso di provare il contrario, cioè non dire la verità, neanche una sola volta dall'alba al tramonto. il mondo intorno a me sarebbe stato più cupo?

ad esperimento compiuto, posso dire di non aver notato la differenza. ne deduco che o la verità è sopravvalutata o a me piacciono le bruttine.

venerdì 3 luglio 2009

fondo oculare

il controllo del fondo oculare è un esame clinico. serve per valutare lo stato di salute della retina e si effettua dopo aver dilatato la pupilla mediante instillazione di speciali colliri.
in pratica tutto quello che è a più di un palmo dal naso si sfoca irrimediabilmente.
non solo... l'esame si esegue in ambiente scarsamente illuminato, mediante un oftalmoscopio. grazie alle sue lenti, lo specialista può osservare così la retina alla luce riflessa.

è meravigliosa questa medicina che è anche un po' fotografia. dove per vedere a fondo è necessario smettere di guardare.

giovedì 2 luglio 2009

la carta scritta

sono andato al supermercato a comprare libri un tanto al chilo... speravo di tovare i saldi sulla carta scritta ma non è stato così. che poi perché non mettano i saldi anche sui libri proprio non lo capisco...

i libri che ho letto il mese scorso:
ho letto tanto, più di quanto possa sembrare dal semplice numero di titoli. sapete... quelli di larsson sono degli autentici mattoni da 700-800 pagine l'uno! nonostante questo penso di poter dire che sia stato un mese poco impegnativo da un certo punto di vista. in fondo non mi sono sprecato tanto, ho cominciato a leggere il giallo svedese del momento e, senza stare lì a centellinare o meditare troppo, ho mandato giù l'intera trilogia. ho fatto lo stesso con tutti gli arretrati che avevo di camilleri... il resto, che non ho neanche finito del tutto, si può dire sia stato un contorno. oh, naturalmente per la szymborska vale sempre lo stesso discorso del mese scorso, anzi, dopo lo riscrivo.

a. camilleri, il sonaglio, sellerio 2009.
questo libro mi è piaciuto. è l'ultimo di una trilogia che ho letto con gusto (gli altri due sono maruzza musumeci e il casellante). lo stile è quello classico di camilleri, quando non scrive di montalbano: corposo, laido, saporito.

a. camilleri, l'età del dubbio, sellerio 2008,
a. camilleri, la danza del gabbiano, sellerio 2009.
ero rimasto indietro con il commissario montalbano e, come qualcuno non può resistere alle telenovelas, io non so dire di no a vigata e alle mangiatine di pesce e alle sciarriatine con livia. e non passi per la testa di nessuno che questa sia una sorta di giustificazione... sono mont-albanese e me ne vanto!

j. coe, la casa del sonno, feltrinelli 1998.
insomma. tutti a dirmi, ma guarda che questo coe è davvvero bravo, ma leggiti la banda dei brocchi, vedrai che ficata la casa del sonno, e tutte queste cose qui. l'ho letto, ho seguito il consiglio. è bravino. mo' io non sono nessuno per fare il sostenuto con "il più grande scritttore inglese della sua generazione" (quanto si usano queste espressioni da pubblicità intellettuale ultimamente, eh?), però questi libri li ho letti e non è che mi abbiano lasciato il segno. sono un po' affettati, come se facessero solo finta di essere congegnati in maniera brillante. insomma sono troppo inglesi, secondo me.

m. haruki, l'elefante scomparso e altri raconti, einaudi 2009.
poi dici, perché uno perde il tempo a leggersi romanzetti polizieschi e bestsellers vari quando non basta una vita intera per affrontare tutto quello che è considerato vera letteratura? perché io probabilmente non posseggo il senso della letterarietà (se si dirà poi così!) e le cose un po' più riflessive e complicate le lascio a metà, senza neanche farmi tanti scrupoli. tanto ad haruki chi glie lo va a dire che i suoi racconti mi hanno annoiato e li ho mollati?

s. larsson, la ragazza che giocava con il fuoco, marsilio 2008,
s. larsson, la regina dei castelli di carta, marsilio 2009.
uno si affeziona, o forse sarà l'effetto facebook, cominci cioè ad assuefarti all'idea di impicciarti dei cazzi degli altri. comunque sia, io che fine avesse fatto la mia lisbeth volevo proprio saperlo... ero preoccupato, diciamo così.

w. szymborska, gente sul ponte, scheiwiller 2009.
infine della szymborska mi sa che non scriverò niente. sono poesie. già in molti mi dicono, più o meno, che scrivo complicato su questo blog, se mi metto pure a fare dissertazioni sulle poesie di un premio nobel per la letteratura... posso dire dire addio anche ai miei cinque lettori occasionali! ma leggetela, davvero, leggetela. è una donna sorprendente. (che bello poter copiare e incollare senza sentirsi degli sfaticati!)