sabato 31 maggio 2008

fuori corso


"Ho fatto un sogno
un sogno all'incontrario
ho fatto un sogno
un sogno poco serio.
Ho sognato che tutto quello che andava male andava bene
e tutto quello che andava bene andava male...
andava quasi tutto bene!"
quando paolo rossi cantava questa canzone io, a guardarlo dalla tv, con una buona dose di scanzonato ciniscmo, mi spaccavo dalle risate!
qualche giorno fa sono stato a sant'arcangelo trimonte, il sito scelto per ospitare una discarica nel sannio, e cazzo mi sembrava di esserci finito davvero in un sonno all'incontrario.
ho sognato che davide non era un furbetto con la fionda che gliela faceva vedere lui a quel golia tutto muscoli. ho sognato che la fionda e anche l'autorizzazione ad usarla ce l'aveva solo golia e davide doveva stare per forza zitto sotto. insomma, hai voglia a dire che la monnezza da qualche parte la si deve mettere e che è da ingenui credere di poter dire solo di no alle discariche. non sarei d'accordo comunque ma non è questo che intendevo sottolineare. mi rattrista che un golia tutto muscoli come lo stato, siccome deve fare una schifezza, pensa sia meglio farla a casa di quel davide lì di sant'arcangelo trimonte, che tanto è senza arte nè parte, che tanto non può dire niente perché non è nessuno. e che cazzo! l'imparzialità delle istituzioni, se uno si va a fare un giro a sant'arcangelo, lo capisce subito che è andata a farsi benedire. e allora io mi sono sentito un po' in colpa! in fondo, magari solo per un metro cubo, è anche a nome mio che affogheranno di merda questo paesino.

lunedì 19 maggio 2008

guardare non vuol dire toccare

Per Trasparenza si intende la capacità di un corpo di essere impercettibile allo sguardo (cioè si lascia attraversare dalla luce), conservando però la sua impermeabilità agli altri sensi (cioè non lascia passare la materia, attenua o impedisce il suono).
Interessanti le definizioni scientifiche... tendono spesso a contenere implicazioni filosofiche e persino erotiche.
Quindi deve essere un problema di trasparenza se spesso, quando rivedo gli scatti che ho preso, ci trovo qualcosa che non avevo guardato, che avevo sentito in maniera attenuata, ma contro cui inevitabilmente ero andato a sbattere con la lente, forse solo quella di fuori, della macchina, anche se mi piace presuntuosamente credere che possa essere merito della lente di dentro, quella mia personale.

lunedì 12 maggio 2008

la ricreazione


dopo averne parlato a lungo, ho partecipato ad una rimpatriata scolastica in piena regola... un po' mi sono sentito come in un film di quelli che non guarderei mai. ma viverle certe cose è tutto un altro paio di maniche. lo spunto per le immagini sotto è venuto da una vecchia foto di classe che tutti guardavamo come un feticcio.


lunedì 5 maggio 2008

da che parte per la calabria?


di ritorno da un breve excursus calabrese, il giorno del mio trentaduesimo compleanno mi dedico a una delle cose che mi piace di più... (tra le altre che non sto qui a definire!) cioè "aggiustare" gli scatti in cerca di quello che mi è rimasto dentro la memoria e la pancia.


mi girano dietro le palpebre i colori violenti, fastidiosi, di un posto tremendamente umano e del tutto, o quasi, privo di uomini. li smorzo nella testa, si mescolano con i sapori familiari della campagna e del mediterraneo.


poi c'è il risveglio di primavera, il fuoco nelle vene la mattina all'alba, il sapore della carne, l'ubriacatura dell'eccesso di cibo, che ti fanno trabordare, in scomposti movimenti, fin dentro le foto.


alla fine (o all'inizio, visto che questa calabria, che sulla carta geografica è tanto longilinea, a me è sembrata del tutto circolare) ho fatto il mio primo bagno al mare, freddo, violento e in qualche maniera sessuale. perché in tutta questa "scomodità" si agita un fondo vitale battente.