lunedì 28 luglio 2008

sospensione del dubbio

mi arrampico su uno spuntone di roccia bruciato dal sole. nelle narici i fortissimi odori del mediterraneo d'estate. mentuccia quasi secca, rosmarino, origano, terra ferruginosa, pietre scagliate e tracce del passaggio di qualche capra. questo posto non ha niente della presenza dell'uomo.

eppure il cartello dice, san severino di centola - borgo medievale XI secolo. mi sembra impossibile che qualcuno sia venuto a fare casa qui, tra falchetti e gazze. invece mi sbaglio e, dopo l'ennesimo improbabile risvolto di questo sentiero sdrucciolevole, mi sbatte in faccia la desolazione di un minuscolo paese abbandonato.

qualcuno, di recente, si è preso la briga di piantare dei bei cartelli con i nomi delle strade che non ci sono più, o forse non ci sono mai state. le quattro mura ancora in piedi, costruite una sull'altra, restituiscono un'idea di solitudine, quasi desertica.

eppure vedo con i miei occhi i resti di una grande chiesa, quelli di un palazzo signorile, un lungo vicolo circondato da dimore vuote. ancora, nelle botti lasciate in cantina, nei caminetti anneriti, nelle ante delle fiinestre per metà socchiuse, ancora in tutto questo si rintracciano i fantasmi dei vecchi abitanti e incredibilmente la sensazione è di trovarsi in un luogo affollato, solo momentaneamente a riposo.

questo posto è immobile, come un barattolo di conserve vuoto. l'alone del suo contenuto ancora a tratti lo fa sembrare vivo. in tale contrasto si annullano le emozioni e posso dire di essere stato davvero bene qui, perché non ho provato nulla.

mercoledì 23 luglio 2008

scrigno

oggi sono stato a ritirare il passaporto... che strana sensazione di poter andare lontano! di sentire i propri desideri amplificati! come se fosse la mancanza di questo libretto l'unico ostacolo alla fuga dalla realtà. invece, più probabilmente, è nella propria percezione delle cose il limite.

eh sì, ho proprio voglia di una vacanza da me stesso, al sicuro dai miei desideri, sotto una palla di vetro a godermi la meraviglia delle fantasie irrealizzabili. ah, e con i cocktail serviti in una noce di cocco!

martedì 15 luglio 2008

quite simple

fotografare il bancone di un bar, senza bere nulla. ha poi senso? eppure la fame e la sete non mi mancavano. forse era il soggetto ad essere sbagliato! avrei dovuto riprendere altro.

sono stato in giro per la città, in questi giorni di "festa" appena trascorsi, una sola volta e quasi per tutto il tempo da solo. però una delle poche foto che forse salverei è questa, dove il soggetto non è uno sconosciuto. sono confuso.

a me sembra una grande faccia bitorzoluta con un naso storto e importante e i denti aguzzi. ma si sa che, per fortuna, il punto di vista dell'operatore non necessariamente corrisponde a quello dell'osservatore.

domenica 13 luglio 2008

in blu

a un festival che si chiama "in blu", atmosfera dimessa, musiche riflessive, la desolazione di un tramezzino veramente cattivo. mi sono sentito blu pure io. rivedendo le foto, ora capisco perché il tutto mi è sembrato molto molto triste... è stata tutta una questione di illuminazione.


venerdì 11 luglio 2008

elogio del mal di testa

quando c'ho il mal di testa, sembra tutto un po' ovattato. mi muovo lento, come se dovessi fare attenzione a non far cadere quella brocca d'acqua calda che porto sul collo e che tutti si ostinano a chiamare cervello. quando c'ho il mal di testa, nel sobbollimento liquido che mi accompagna in quei momenti, immagino che dentro il cranio la situazione sia più o meno come in questa foto. in pratica una via di mezzo tra le grandi pulizie e una repentina fuga dalla realtà. ma io, quando c'ho il mal di testa, in tutto questo disagio, avverto come l'imperativo categorico solo di mettermi a pazziare con i giocattoli della fantasia.
ah, che bello sarebbe, quando c'ho il mal di testa, non affrontare la giornata che avanza, fuggire da tutto, scordarsi il cellulare in macchina, e riprenderlo solo dopo molte ore, sbagliare la password per aprire la posta elettronica, scoprire che sei mesi fa ti sei comprato otto libri nuovi e poi te li sei scordati in un angolo per tutto questo tempo, non avere il divano in casa ed essere costretto a rimetterti a letto. che bello che sarebbe!
invece, quando c'ho il mal di testa, mia madre mi porta due ketodol e in un quarto d'ora sto bene. e via di nuovo nella frenesia della vita di un nullafacente. però a mia madre poi la odio per tutta la giornata.

mercoledì 2 luglio 2008

aspettare stanca

aspetto di uscire, perché qui fa caldo. aspetto che tutti siano pronti. aspetto di arrivare a destinazione, mentre cresce la fame. mi metto in fila per mangiare. attendo che tutti abbiano finito. resisto in attesa di tornare a casa. ci sono quasi... ma la notte romana è troppo confortevole... decido di fare due passi a piedi. i miei amici? mi aspetteranno.