lunedì 28 luglio 2008

sospensione del dubbio

mi arrampico su uno spuntone di roccia bruciato dal sole. nelle narici i fortissimi odori del mediterraneo d'estate. mentuccia quasi secca, rosmarino, origano, terra ferruginosa, pietre scagliate e tracce del passaggio di qualche capra. questo posto non ha niente della presenza dell'uomo.

eppure il cartello dice, san severino di centola - borgo medievale XI secolo. mi sembra impossibile che qualcuno sia venuto a fare casa qui, tra falchetti e gazze. invece mi sbaglio e, dopo l'ennesimo improbabile risvolto di questo sentiero sdrucciolevole, mi sbatte in faccia la desolazione di un minuscolo paese abbandonato.

qualcuno, di recente, si è preso la briga di piantare dei bei cartelli con i nomi delle strade che non ci sono più, o forse non ci sono mai state. le quattro mura ancora in piedi, costruite una sull'altra, restituiscono un'idea di solitudine, quasi desertica.

eppure vedo con i miei occhi i resti di una grande chiesa, quelli di un palazzo signorile, un lungo vicolo circondato da dimore vuote. ancora, nelle botti lasciate in cantina, nei caminetti anneriti, nelle ante delle fiinestre per metà socchiuse, ancora in tutto questo si rintracciano i fantasmi dei vecchi abitanti e incredibilmente la sensazione è di trovarsi in un luogo affollato, solo momentaneamente a riposo.

questo posto è immobile, come un barattolo di conserve vuoto. l'alone del suo contenuto ancora a tratti lo fa sembrare vivo. in tale contrasto si annullano le emozioni e posso dire di essere stato davvero bene qui, perché non ho provato nulla.

1 commento:

Anonimo ha detto...

cUEL CHE RESTA DELLE FINESTRE COME OCCHI DA CUI ENTRA ED ESCE UN SILENZIO INVADENTE, DOVE UN TEMPO C'ERA IL SUONO DELL'ESTATE,
ORE DI SOLITUDINE SI FANNO GRANDI OLTRE L'OMBRA
E CHE BRUCIANO TUTTE LE CERTEZZE E TUTTE LE PSEUDOVERITA'.