domenica 14 marzo 2010

giochi di società

quando vado ad un convegno, una presentazione o un vernissage, quando assisto ad una performance, un seminario o una lettura, subito mi sento come uno che fa finta di essere grande ma che invece grande non è. che l'argomento sia politico o culturale, che il libro o il quadro di turno siano ben fatti oppure del tutto velleitari, che i fiori sul tavolo dei relatori e gli stuzzichini al banco aperitivi siano freschi oppure di plastica, tutto ciò non influisce granché sullo straniamento che mi prende.


a dirla tutta, questa cosa qui mi fa un po' ridere.
non so se tale circostanza sia colpa della società, questa cattivona che pare ce l'abbia sempre con me e tutti i miei simili, oppure sia da imputarsi ai politici, noti cleptomani metereologici, capri buoni per tutte le stagioni, o magari dipenda dal passaggio del sole in saturno, ammesso che questo voglia dire qualcosa, fatto sta che, pur frequentando certi spazi e reputandoli utili a loro modo, per lo meno nel differenziare cosa sia ufficiale da cosa no, non mi riesce proprio di sentirmi coinvolto.


ho pensato per un pezzo di essere ancora troppo piccolo per certe cose, diciamo troppo fuori quota, illegittimo, disadattato al punto di non capirne la vitale necessità.
ora che il più delle volte a questi rituali mi sottopongo spontaneamente, che la maggioranza dei partecipanti è più o meno mia coetanea, e si vedono anche un discreto numero di più giovani, mi domando come mai continui a trovare così poco interessanti i giochi da grandi.

l'unica spiegazione plausibile è che, indipendentemente dall'età anagrafica, si possa trattare di una qualche particolare conformazione del cervello, di cui con tutta evidenza devo essere privo.

chissà che non la si possa documentare fotograficamente.

2 commenti:

livida ha detto...

contesto il giallo vov, senape, intimo gerontoiatrico, ossigenazione-self-made, patina nicotinica sul lavoro del tuo dentista. vira pericolosamente anche verso la tonalità di una tipologia di latticini che coltivo da mesi nell'ultimo cassetto del frigo.
perchè questa scelta hard-core?

Luigi ha detto...

mi sento acido ultimamente... ma col tempo tenderà a sbiadire, come tutte le cose : )