mercoledì 3 dicembre 2008

insolitudine

sto leggendo "le notti bianche", di fedor dostoevskij. questo romanzetto prende il nome dall'omonimo periodo dell'anno in cui, nella russia settentrionale e particolarmente nella zona di san pietroburgo, il sole tramonta ben oltre le dieci.
ricordo che questa insolita circostanza si ripeteva anche nel nord della scozia, durante il mio erasmus.
passeggiare in città deserte per via dell'ora ma ancora ben illuminate dal riverbero del sole dopo il tramonto, fin quasi alle undici di sera, ti fa sentire sulla luna, in un posto magico dove tutto è possibile. poi fa notte e dopo di nuovo mattino e quel fervore di vita fuori dagli schemi si ritira in spazi di memoria che ci vuole poco a confondere con il sogno. sono momenti sensuali ed inafferrabili.
per capire di cosa sto parlando vi toccherà andare a ridosso del circolo polare artico oppure mettervi a leggere dostoevskij. per ragioni del tutto personali e altrettanto insondabili vi consiglio di fare entrambe le cose. in ogni caso accompagnandovi con qualcosa di forte da bere. per amplificare.

2 commenti:

Sadiqi ha detto...

La solitudine è indipendenza: l'avevo desiderata
e me l'ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa,
meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo
e silente nel quale girano gli astri.

Le tue foto sono eccezionalmente belle.

Sadiqi

Luigi ha detto...

eh... grazie, grazie...