vorrei pasti buoni da mangiare
e sapori soffici per dormire,
per viaggiare, per partire.
vorrei sapere del sole, delle strade,
delle nostre imperfezioni vaghe.
capire le stanze bianche,
dipingerle solitarie e intense.
masticare la compagnia,
indigesto pasto, appetitosa utopia.
vorrei immortalare il passo
che trema, l’anima in campana,
confezionare una vita sana
su una gamba sola, vorrei
una visione umida che
senza pensarci, mi consola.
dieci anni fa, la macchina fotografica stava quasi sempre in un cassetto. era un gioco stupendo, già allora, ma troppo troppo costoso. eppure il desiderio di scomporre i pensieri in immagini, credo di avercelo sempre avuto.
6 commenti:
è una delle cose che sempre ti contraddistinsero, signor Mastro. Bella, la poesia, tanto.
p.s.: poi, volendo, si potrebbe parlare delle altre tue inclinazioni, ma... umh... meglio di no.
Busti
delle altre nostre derive letterarie e non solo meglio mettere a parte esclusivamente noi stessi, signor Busti... non trovi? :)
bella foto. bella.
con un occhio solo, ...vita sana su una gamba sola, fra tre post un solo braccio un solo orecchio e un coglione.
oltre a essere cattivo sono pure così codardo da non firmare il commento.
e dove sarebbe la cattiveria?
e comunque, se anche fosse, al terzo post mi sa che potresti venirmi a fare compagnia tu nel sacco scrotale... tanto per non rovinare la coppia... perché io lo so che sai qualche coglionazzo di mio amico e ti voglio bene anche se non ho capito quale coglionazzo sei... :)
che bello che un post tanto delicato possa suscitare commenti tanto maschi. (sputo per terra)
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