da quando sono arrivato qui tutti mi dicono di fare attenzione, sei un fotografo e frequenti i curdi quindi sei in pericolo. ma io non capisco e me ne frego. e poi, dico, ma qui sono tutti curdi, il 95% della popolazione di diyarbakir è curda. di turco ci sono solo l’immagine di atatürk e la bandiera con la mezzaluna e la stella, che campeggiano provocatorie in ogni angolo della città, è normale frequentare i curdi, dico. mi dicono, ma tu qui devi stare attento soprattutto alle spie curde, ma io non capisco e quindi non troppo me ne frego.
insomma, dico, ma devo stare attento ai turchi o ai curdi?, alla fine mi dicono che devo fare attenzione sì, ma senza formalizzarmi troppo, turchi o curdi, tanto sono italiano ed europeo, agli europei e agli italiani in particolare non fanno mai niente. domando, ma ai non europei e addirittura proprio ai curdi che fanno invece? dicono, niente, cioè non si sa, cioè dopo che ti prendono, se torni, non è che torni con la voglia di raccontarlo. ma devo stare tranquillo, che mica succede tutti i giorni, anzi è piuttosto raro ultimamente, sarà almeno una settimana che non sparisce o non viene arrestato nessuno. e poi io sono europeo e italiano addirittura, che mica lo so perché noi italiani dovremmo avere un trattamento preferenziale, forse perché all’epoca abbiamo consegnato apo öcalan ai turchi, forse vantiamo questo onorevole credito.
la mia amica gulê, che si chiama francesca ma tutti i curdi la chiamano gulê, che in curdo vuol dire rosa, e io non capisco perché una che si chiama francesca la devono chiamare rosa, però ormai la chiamano così pure a casa sua quindi, gulê mi dice che i curdi sono troppo apprensivi con noi occidentali e che in realtà non è poi più pericoloso di andare in giro per le strade di palermo o napoli. e qui comincio a preoccuparmi seriamente.
per fortuna c’è garip. garip è il mio nuovo amico curdo che parla italiano e si offre, per la causa e per ospitalità, di fare da guida, traduttore, perfetto intrattenitore e soprattutto cara persona per me e gulê. lui mi dice che devo stare attento ma che non è tanto pericoloso, dice che i curdi tengono molto in considerazione gli europei e in particolare gli italiani, che io non capisco perché, visto che cosa abbiamo fatto con il loro leader, e lui mi dice che invece a noi italiani i curdi ci vogliono bene perché almeno ci abbiamo provato a non consegnarlo e siamo stati gli unici a farlo. io allora dico, mah.
garip prima sta un po’ zitto e poi mi dice ancora che non devo preoccuparmi, dice che il peggio che può capitarmi è che qualche spia cerchi di ottenere informazioni da me. ma io, garip, informazioni non ne ho, almeno credo. garip, ma io ne ho di informazioni? garip, che è curdo ma parla l’italiano, perché un po’ è stato in italia, vicino salerno, quindi, lui dice, è un curdo napoletano, e pure un po’ paraculo ma in senso buono, aggiungo io, garip mi dice che non è che ho informazioni segrete ma le spie magari vogliono solo capire cosa faccio qui e chi frequento. e io, garip, se incontro una spia cosa gli dico?, soprattutto come la riconosco una spia, garip?, dice garip che le spie si riconoscono subito, perché si comportano come i tuoi migliori amici prima ancora di averti detto come si chiamano, sono bravissime a farti un sacco di domande personali senza che neanche te ne accorgi e non dicono mai niente su di loro e neanche di questo ti accorgi, se non ci stai facendo proprio caso.
tamam?, dice garip, va bene?, sì va bene ma se incontro una spia e la riconosco, garip, non mi hai detto cosa devo fare, e garip, che parla napoletano come un curdo ed è paraculo come un italiano, mi dice, digli che vuoi accattare un tappeto. ora io questa cosa qui del tappeto non l’ho capita bene e allora glie lo chiedo a garip, che gliene frega, garip, alla spia che io voglio comprare un tappeto?, il mio amico curdo napoletano, che c’aveva una nonna armena e infatti lui, con la sua barbetta incolta e la carnagione più chiara della mia sembra proprio un pope ortodosso, mi dice che la maggior parte delle spie non ce la fanno a tirare avanti solo con le soffiate che fanno alla polizia e ai servizi segreti, e allora sai che fanno, dice garip, vendono tappeti. sono un po’ confuso ma garip sembra così serio mentre mi dice tutte queste cose di spie e tappeti che non posso non crederci, e poi sono in medio oriente e mettere in dubbio quello che mi ha detto sarebbe inospitale e l’ospitalità per i curdi è sacra. garip, ok io ci credo a questa cosa qui del tappeto ma io poi il tappeto non me lo voglio comprare veramente e come faccio se quella, la spia, poi me lo vuole vendere sul serio?, e io che ne so, dice garip, tu mi hai detto che eri preoccupato se ti succedeva qualcosa di brutto e ora invece sei solo preoccupato di come fare a non comprare un tappeto, è meglio no?
2 commenti:
ahaha portalo initalia questo garip
se ti ritiri con un tappeto vuol dire che sei vivo!
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