il sale sul cibo serve a dare sostanza. il miele sul cibo non serve... per questo è squisito.
il sale sulle ferite brucia. il miele sulle ferite riposa.
il sale scioglie, il miele appiccica. il sale conserva, il miele corrompe. il sale ravviva, il miele addormenta. il sale può venire dal mare o dalla terra, dalle saline o dalle miniere. il miele viene dalle arnie e dai favi ma soprattutto viene da tutte le essenze della natura.
il sale lo leggi in hemingway, pavese, camus, vázquez montalbán, lo ascolti in beethoven, tom waits, nei tenores sardi.
il miele sta nei versi di baudelaire e di apollinaire, tra le pagine di wilde, di maalouf, di garcía márquez, nelle opere di botero, nelle foto di abbas e di cartier-bresson.
sembrano drasticamente, irrimediabilmente distanti, il sale ed il miele. eppure tra questi elementi, in certe singolari circostanze, si instaura una sorta di proprietà transitiva.
ad esempio ritrovarsi immobili, come una statua di sale, perché distrattamente ci ha travolto l'emozione di pensare al miele di una certa ape, soltanto desiderata.
colpa dell'estate.
2 commenti:
Bellissimo, grazie...
grazie a te!
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