poi arrivi al mare e ti domandi, ma com'è che ci è voluto così poco? pensi che deve essere stato perché eri sovrappensiero. essere sovrappensiero è un poco come stare soli. certo che col mare che ti osserva di riflesso ed il vento salmastro che rinfresca i raggi di un sole palliduccio, non è proprio il momento adatto per pensare alla solitudine.
è da quando ero un ragazzetto che vengo in costiera, almeno una volta all'anno. ci vengo ormai per tradizione consolidata, a meditare su me stesso. l'ho fatto davanti a un piatto di linguine ai frutti di mare, a passeggio per scalinate interminabili, con un ramoscello di rosmarino tra i denti, immerso in negozi di corallo o in cartiere, l'ho fatto su barche e pullman, seduto su qualche tomba al cimitero, guardando le turiste tedesche, in bilico lungo il sentiero degli dei.
ogni volta sono arrivato con domande confuse e quando sono ripartito tutte erano molto più chiare e sensate. le risposte, quelle non le ho mai trovate, quelle devi cercarle altrove. in costiera, al tempio, come la chiamiamo in famiglia, si smette di stare in apnea e ci si concentra solo sulle cose importanti, tipo respirare, camminare lentamente, guardare tutto, sempre.
ho fatto il conto: era il 1996 la prima volta che ci sono stato, da allora ci sono venuto 20 volte in 13 anni. ci ho dormito solo una volta, mangiato 15, fatto il bagno in sole 4 occasioni, fatto foto solo 2 volte. in 3 casi ci sono stato da single, 1 volta ci sono andato da solo, 2 volte ho riportato un regalo per qualcuno, non ho mai portato via niente per me. non ho mai pianto in costiera. ho visto piovere una sola volta, non ho mai conosciuto nessuno e mai sono andato per conoscere qualcuno. non l'ho mai condivisa con una donna, anche se avrei voluto. tutte le volte, però, ce ne è stata una nei miei pensieri e non sempre si è trattato di una donna reale.
2 commenti:
Le tue parole e le tue foto hanno sempre la capacità di trasmettere belle emozioni e di fare riflettere! Paola
dènghiu
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