dal medico, in sala d'attesa. non riesco ad immaginare un supplizio peggiore.
tranne forse quello che serbo ai soliti cinque tenaci folli che continuano a farmi sapere di essere ancora qui a leggere.
due signore attempate che, a giudicare dalla sorpresa con cui si ritrovano, non devono vedersi da moltissimo (oppure a una certa età la sorpresa è di rivedersi ancora).
parlano di vecchie amiche.
- e assuntina pezza 'nculo? 'a sienti?, ehhh chella so' dui anni ch'è morta, ah che peccato... e comm' è stato... chella era 'na cerza!, ehhh ci pigliò l'incinta pectoris... o la vagina pectoris... saccio 'sti cazzi... 'na cosa 'o core e s'appullizzò, buonanima, signore mai peggio -, - e 'ntonetta 'a mbomba?, ehhh... -
cerco una rivista in cui rifugirami per sopravvivere al loro elenco di citazioni funebri e mi imbatto ne "il chirurgo vascolare"... sottotitolo "la rivista più letta negli studi flebo-specialistici"... articolo di prima "le vene varicose, queste sconosciute"... e voltando pagine patinatissime, mi rendo conto di avere bisogno di altro. così, invece di impratichirmi nella ricostruzione delle arterie, mi metto a prendere appunti mentali sulla pseudo-rubrica libresca di questo mese.
credo di aver letto poco, soprattutto di aver letto male, senza tempo, senza stimoli, senza un centro di gravità... è vero che sono un lettore da supermercato, vado a un tanto al chilo, ma qualche volta ho bisogno anche io della mia dose di letteratura. quindi vi preannuncio che per il prossimo mese ho già acquistato un libro di saramago e credo che non mi fermerò lì.
tornando alle letture appena trascorse, la cosa è andata più o meno così: leggo leggero leggero che poi recupero in vacanza; leggo cose che mi servono ad inventare la vacanza perfetta; smetto di leggere e di progettare la vacanza per motivi fiscali (agenzia delle entrate, mi leggi?, io e te dobbiamo fare un discorsetto...); leggiucchio qualcosina di morbido per alleggerire la tensione delle vacanze sfumate. vabbe'... passiamo ai titoli.
reinhard krammer, lo zen nell'arte del tirare di spada, feltrinelli 2009.
l'arte della spada, come la vivevano i samurai nipponici nel XVIII-XIX secolo, è qualcosa di più che una dottrina o una disciplina di combattimento, è uno stile di vita. ma la cosa più interessante è che il trattato sia in forma di racconto, dove uno spadaccino discute e trae insegnamento dalle parole dei tengu, gli uomini-uccello, demoni che secondo la leggenda abitano le montagne del giappone. ci vuole tempo per entrare in questo libricino, tempo che non ho avuto. ci ritornerò.
arturo pérez-reverte, capitano alatriste, il saggiatore 2009.
immergersi nella spagna di filippo IV, godere delle atmosfere di un romanzo di cappa e spada. cosa può esserci di più rinfrancante dopo una cocente delusione iberica? le descizioni dei luoghi e degli eventi storici sono un po' prolisse e talvolta ripetitive, al punto di prendere il sopravvento sulla trama del racconto, in vero abbastanza scarna. ma diego alatriste y tenorio è un personaggio assolutamente da frequentare. ho passato buona parte del libro a voler essere come lui... forse sarà il fascino del vecchio guerriero che ha visto molte più cose di quelle che può raccontare.
fernando gallardo, españa. pequeños hosteles con encanto, el pais/aguilar 1996.
piero lucca, spagna e portogallo, touring club italiano 1987.
come si sarà capito a questo punto, il viaggio che avevo in testa, e che purtroppo per ora rimarrà lì, era in spagna e portogallo... rosico anche se so che sono posti dove prima o poi andrò comunque. avevo fatto i conti, ancora una volta, senza l'oste.
chuck palahniuk, gang bang, mondadori 2008.
se volete ridere dell'umorismo più macabro e becero che possiate immaginare, allora ve lo consiglio proprio. l'unico difetto è che tutto questo porcile, così ben descritto, è completamente fine a se stesso. insomma leggetelo, se vi tiene lo stomaco, ma non regalatelo a nessuno! piaccia o non piaccia, non ci fareste comunque una bella figura.
adesso me ne vado che è il mio turno... se lo salto mi tocca di rimanere ancora in compagnia delle due prefiche. qualora dovessero concentrarsi sul sottoscritto, la cosa potrebbe essermi fatale.
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